Cattivi pagatori
Meta-description: Come si diventa cattivi pagatori? Quali sono le conseguenze per un soggetto che non onora un prestito o un mutuo? Come si comportano le banche e le società finanziarie con un cattivo pagatore? Di seguito tutte le notizie e le informazioni relative ai cattivi pagatori e alle disposizioni previste dalla legge per questa materia.
Riassunto: Per cattivi pagatori si intendono tutti quei soggetti che non hanno onorato nei tempi previsti le rate di un prestito o di un mutuo. Generalmente si diventa cattivi pagatori in seguito al non pagamento di due o più rate o nel caso in cui si verifichi un ritardo superiore ai due mesi rispetto alle scadenze stabilite. All’interno della normativa italiana in materia di prestiti, viene posta molta attenzione nel segnare la differenza tra cattivi pagatori e protestati. Mentre i protestati vengono iscritti all’interno del Registro Informatico dei Protestati della Camera di Commercio nel caso in cui si verifichino casi particolari, i cattivi pagatori sono tutti coloro che, dopo aver richiesto un prestito o un finanziamento, non sono riusciti a onorare in tempo tutte le rate, ma alla fine hanno saldato il loro debito anche se non è stato sollevato alcun protesto. I cattivi pagatori, inoltre, non vengono iscritti nel Registro Informatico dei Protestati e non sono sottoposti alla lunga trafila che solitamente compete i protestati per ottenere la cancellazione dal suddetto registro. In ogni caso, anche il nominativo dei cattivi pagatori viene iscritto all’interno di apposite Centrali del Rischio, periodicamente consultate dalle banche o dagli istituti finanziari e in ogni caso sempre consultate prima di aprire una qualsiasi linea di credito.
Contenuto: Come visto i cattivi pagatori sono coloro che hanno ottenuto un prestito e che non sono riusciti ad onorare in tempo tutte le rate previste per la restituzione del finanziamento stesso. In generale, con il termine cattivi pagatori sono indicati:
- I soggetti morosi, ovvero tutti coloro che non sono stati puntuali nel saldare le rate di un finanziamento entro i termini previsti
- I soggetti incagliati, ovvero i debitori che, a causa di difficoltà momentanee, si trovano costretti a dover sospendere i pagamenti per un certo periodo manifestando però la volontà di voler onorare il proprio debito
- I soggetti inadempienti, cioè coloro che cercano di sottrarsi al pagamento e nei confronti dei quali deve essere messo in atto un recupero coattivo del credito
- I soggetti insolventi, vale a dire i debitori che si trovano nella evidente incapacità di onorare il proprio debito
- I soggetti protestati, cioè coloro che hanno emesso cambiali o assegni che non possono essere incassati in quanto privi di copertura
- I soggetti revocati, cioè tutti coloro che hanno subito un procedimento di revoca del libretto degli assegni, del conto corrente o della carta di credito
- I soggetti falliti, ovvero tutti coloro che sono stati oggetto di una istanza di fallimento
- I soggetti pignorati, cioè chi è stato sottoposto ad un’azione esecutiva di pignoramento mobiliare o immobiliare
Come visto, i nominativi dei cattivi pagatori vengono inseriti in specifici archivi detti Centrali di Rischio, delle banche dati che possono essere gestite sia dagli istituti pubblici che dalle società private.
Le Centrali di Rischio Pubbliche sono la Centrale Rischi della Banca d’Italia, che si occupa delle anticipazioni, dei mutui e dei prestiti di entità pari o superiore ai 75.000.00 euro, e la Centrale Rischi della Società Interbancaria per l’Automazione (SIA) che, invece, si occupa delle esposizioni tra i 31.246,00 euro e i 74.990,00 euro.
Per quanto concerne le Centrali di Rischio gestite da società private, le principali sono CRIF, CTC e Experian, società considerate “di raccordo” con le banche e addette alla custodia dei dati di esposizioni relativi a somme sino ai 31.246,00 euro.
Queste società forniscono un servizio importante, visto che tutte le banche che vi aderiscono hanno la possibilità di consultarne gli elenchi limitando in questo modo i rischi relativi alla concessione di crediti.
Per quanto concerne la cancellazione, anche relativamente agli archivi dei cattivi pagatori, la legge prevede un iter preciso. Nel dettaglio, la norma stabilisce che per ottenere la cancellazione, la tempistica è la seguente:
- 12 mesi dalla regolarizzazione nel caso di morosità di due rate o di ritardo nel pagamento di due mesi
- 24 mesi dalla regolarizzazione nel caso di ritardi nei pagamenti superiori a due mesi o nel caso in cui siano più di due le rate non puntualmente pagate
- 36 mesi nel caso in cui non vi sia stata regolarizzazione, ovvero le rate non siano state pagate
In linea di massima i tempi previsti per la cancellazione dei cattivi pagatori dalle banche di rischio vengono rispettati, ma in ogni caso si consiglia sempre di controllare la propria posizione creditizia. Nell’ipotesi in cui si verifichino dei ritardi o degli errori è, infatti, possibile per il cattivo pagatore contattare la società e richiedere un chiarimento relativamente alla propria posizione creditizia.
Le centrali di rischio hanno un ruolo molto importante in quanto consentono agli istituti finanziari e alle banche di verificare in qualunque momento la posizione creditizia di un determinato soggetto ed accertarsi se si tratta di una persona “affidabile” o meno: di fatto, nell’ipotesi in cui un cattivo pagatore richieda un prestito difficilmente una banca o un istituto finanziario glielo concederà.