Volo in Overbooking: Cosa Sapere e Come ottenere il rimborso

Affrontare un overbooking può trasformare un viaggio pianificato in un dilemma inaspettato. Scopri cosa significa l'overbooking, i tuoi diritti come passeggero e le procedure per ottenere un adeguato rimborso.
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Per molti viaggiatori, è uno scenario temuto: dopo aver accuratamente prenotato il proprio volo e essere arrivati in aeroporto, essere informati che il proprio posto non è garantito a causa dell’overbooking. Questa circostanza, già in sè particolarmente frustrante, diventa ancor più frequente nei momenti di maggiore affollamento nei cieli, come durante le vacanze estive, le festività natalizie o i weekend.
In questi periodi, il sovraffollamento dei voli può trasformare un atteso viaggio di piacere o di lavoro in un’esperienza stressante. Sebbene la pratica dell’overbooking sia adottata non solo dalle compagnie aeree, ma anche da hotel e agenzie di viaggio, per il settore dell’aviazione le conseguenze possono essere particolarmente gravi. Diamo quindi uno sguardo a cosa realmente significhi l’overbooking e come i passeggeri possono proteggersi.

Cos’è l’overbooking

Cos’è l’overbooking Overbooking, termine inglese diventato di utilizzo comune anche in Italia, può tradursi letteralmente con “sovraprenotazione”. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) definisce l’overbooking come una situazione in cui “i posti disponibili sull’aeromobile sono inferiori rispetto al numero di prenotazioni confermate e ai biglietti emessi per quel determinato volo”. Questa pratica consiste nella vendita di un numero di biglietti superiore ai posti fisicamente disponibili sull’aereo.
Nonostante possa sembrare controintuitivo, questa strategia è completamente legale ed è adottata da tutte le compagnie nel settore dei trasporti aerei come metodo per ottimizzare i guadagni di ciascun volo, anticipando possibili assenze all’ultimo momento. Ma come funziona esattamente? L’overbooking viene attuato dalle compagnie aeree in previsione di possibili cancellazioni o rinvii all’ultimo minuto da parte dei passeggeri. In un contesto dove migliaia di viaggiatori prenotano voli ogni giorno e una parte significativa potrebbe decidere di annullare o posticipare il proprio viaggio, l’overbooking serve come un “cuscino” per minimizzare le perdite economiche. Inoltre, quando un cliente decide di cancellare, la compagnia può trarre profitto dalle penali applicate. Per calcolare correttamente il livello di overbooking, le compagnie aeree impiegano sofisticati algoritmi che stimano quanti passeggeri effettivamente non si presenteranno per un determinato volo. Queste previsioni tengono conto di vari fattori come l’aeroporto di partenza e di arrivo, eventuali ritardi, cancellazioni di voli in coincidenza e le condizioni atmosferiche previste.
Sebbene l’overbooking sia una pratica legale, le compagnie aeree hanno l’obbligo di compensare i passeggeri che subiscono un negato imbarco a causa di questa strategia. Le modalità di compensazione possono variare: in genere si tratta dell’offerta di un posto sul volo successivo disponibile o, in alcuni casi fortunati, un upgrade in una classe superiore.

Rimborso per volo in overbooking

Quando un viaggiatore si trova di fronte al caso di negato imbarco dovuto all’overbooking, è essenziale conoscere i propri diritti e le compensazioni previste dalla legge. La Carta dei diritti del passeggero, che è stata attuata nel 2009, offre una panoramica chiara delle normative, sia a livello nazionale che internazionale, in relazione a questa pratica.
Conformemente al Regolamento Europeo, se un passeggero si vede rifiutare l’imbarco a causa di overbooking, la compagnia aerea ha l’obbligo di offrire due soluzioni: rimborsare il prezzo del biglietto aereo oppure garantire un imbarco su un volo alternativo, al più presto possibile, con condizioni simili o migliori rispetto al volo originale.
Oltre a queste opzioni, il passeggero ha diritto a una compensazione pecuniaria. L’entità di questa compensazione varia a seconda della distanza del volo e della natura della tratta (intracomunitaria o extracomunitaria):

  • 250 euro per voli intracomunitari con una distanza fino a 1.500 km;
  • 400 euro per voli intracomunitari che superano i 1.500 km e per voli internazionali tra 1.500 e 3.000 km;
  • 600 euro per voli internazionali che eccedono i 3.000 km.
  • Se il viaggiatore ha volontariamente ceduto il suo posto in cambio di un buono o altro vantaggio per il disservizio;
  • Se l’imbarco viene negato a causa di problemi con i documenti di identità del passeggero, che non sono imputabili alla compagnia;
  • Se la compagnia aerea operante non è registrata nell’Unione Europea;
  • Se il passeggero ha già ottenuto un rimborso o una compensazione dalla compagnia aerea per lo stesso inconveniente.

Conoscere questi diritti e limitazioni aiuta i passeggeri a navigare in situazioni di overbooking con maggiore sicurezza e consapevolezza, assicurandosi che siano adeguatamente compensati in caso di disagi.

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