Quali sono le spese notarili detraibili
Le spese notarili costituiscono una componente di costo rilevante nell’acquisto di un immobile, ma è possibile recuperare parte di queste spese grazie alla detrazione fiscale prevista nel modello 730. Scopriamo insieme come avviene la detrazione delle spese notarili, chi può usufruirne e quali documenti sono indispensabili per ottenere il rimborso.
Le spese notarili detraibili rappresentano una specifica categoria di costi che i contribuenti possono dedurre dal proprio reddito imponibile, contribuendo così a ridurre l’ammontare delle tasse dovute.
Questi costi possono includere:
- L’onorario del notaio per la redazione e autenticazione dell’atto di mutuo.
- Le imposte di registro, catastali e ipotecarie.
- Le spese per l’iscrizione dell’ipoteca nei registri immobiliari, se è stato contratto un mutuo.
Per beneficiare della detrazione delle spese notarili, tra i requisiti è necessario che:
- L’immobile sia destinato ad abitazione principale
- L’acquirente non possegga altri immobili ad uso abitativo nello stesso comune.
- L’acquirente trasferisca la residenza nel comune dove si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto.
Spese notarili detraibili 2024: cosa sono e come funzionano?
Nel modello 730, i contribuenti hanno la possibilità di detrarre le spese notarili sostenute per l’acquisto di un immobile. È importante precisare, però, che la legge non consente di detrarre l’intero importo dell’onorario del notaio, ma esclusivamente quello relativo all’atto di mutuo. Più nel dettaglio, queste spese usufruiscono di una detrazione IRPEF del 19%, applicata su un importo massimo di 4.000 euro, che si applica cumulativamente a tutte le spese accessorie detraibili. Per cui, la detrazione massima ottenibile è di 760 euro (il 19% di 4.000 euro).
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali spese sono effettivamente detraibili attraverso il modello 730. Tra le spese notaio detraibili rientrano:
- Il compenso del notaio per la stipula del mutuo, escludendo però i costi relativi al contratto di compravendita.
- Gli importi pagati dal notaio per conto del cliente, come ad esempio quelli per l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
Sottolineiamo che il limite di 4.000 euro si riferisce alla somma totale di tutte le spese accessorie, che includono:
- L’intero ammontare degli importi aggiuntivi dovuti alle fluttuazioni dei tassi di cambio sui prestiti erogati in valuta estera.
- Le commissioni di intermediazione spettanti agli istituti finanziari.
- Le imposte fiscali, comprese le tasse per l’iscrizione o la cancellazione di ipoteche, e le imposte alternative sul capitale finanziato, oltre alle “commissioni” per il rimborso delle rate.
- Le spese di istruttoria, notarili e di perizia tecnica
- La penalità per anticipata estinzione del mutuo, ecc.
Quali spese non possono essere detratte?
È importante notare che non tutte le spese sono detraibili. Ad esempio, non è possibile detrarre:
- L’assicurazione stipulata sull’immobile al momento dell’acquisto.
- L’onorario del notaio e i costi associati al contratto di compravendita.
- Le spese di registro, che comprendono imposte ipotecarie, catastali e IVA.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che altre spese non possono beneficiare della detrazione del 19%. Tra queste si includono gli interessi pagati per:
- Spese legate a contratti di finanziamento diversi dal mutuo, come crediti bancari o cessioni del quinto dello stipendio, indipendentemente dalla presenza di un’imposta ipotecaria.
- Un prefinanziamento ottenuto per finanziare il mutuo stesso.
Come detrarre le spese notarili e di mediazione?
Per usufruire delle detrazioni sulle spese notarili nel 2023, è importante seguire attentamente alcune regole e procedure fondamentali.
La Legge di Bilancio 2020 ha introdotto l’obbligo di utilizzare sistemi di pagamento tracciabili per poter beneficiare delle detrazioni fiscali tramite il modello 730. Le spese per i servizi notarili possono essere saldate con le seguenti modalità:
- Pagamento in contanti: Consentito entro specifici limiti. Fino al 31 dicembre 2022, il limite era fissato a 1.999,99 euro, mentre dal 2023 è stato aumentato a 5.000 euro.
- Assegno bancario con clausola di non trasferibilità.
- Assegno circolare.
- Bonifico, che può essere effettuato anche in modalità telematica tramite app o servizi di banca online.
È inoltre possibile pagare le spese notarili e di mediazione con carte di credito o bancomat. Tuttavia, è essenziale verificare che il notaio disponga di un POS e accetti questi metodi di pagamento.
Documentazione da conservare
Per ottenere la detrazione del 19% sulle spese notarili, è necessario che il contribuente conservi la fattura emessa dal notaio, che dettaglia gli onorari e le spese sostenute, insieme a tutta la documentazione comprovante le altre spese detraibili. In particolare:
- La copia dell’atto di compravendita.
- La ricevuta di pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali.
- La copia del mutuo ipotecario, se presente.
Questa precauzione è fondamentale per dimostrare all’Agenzia delle Entrate l’effettivo sostenimento di tali spese e per determinare l’importo corretto della detrazione.
Compilazione del modello 730
Nel modello 730/2024, le spese notarili devono essere riportate nella sezione dedicata alle “spese per l’acquisto della prima casa”. Ecco i passaggi fondamentali:
- Quadro E – Oneri e Spese: In questa sezione vanno indicati gli importi delle spese notarili detraibili.
- Rigo E7 (Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale): Inserire l’importo delle spese notarili sostenute per l’acquisto della prima casa.
È possibile detrarre le spese notarili per l’acquisto della seconda casa?
Per quanto riguarda le spese notarili relative all’acquisto di una seconda casa, il TUIR ha chiaramente stabilito che non è possibile beneficiare dell’agevolazione fiscale del 19% sui costi sostenuti per il mutuo destinato all’acquisto di una seconda proprietà.
Tuttavia, è stata prevista un’eccezione per i mutui contratti per l’acquisto di un immobile aggiuntivo, a condizione che questo sia destinato a essere unito all’abitazione principale, formando un unico complesso residenziale. In questo caso specifico, il secondo mutuo deve essere strettamente collegato al primo, permettendo così di usufruire del beneficio fiscale relativo alle spese notarili detraibili.