Nuovo taglio dei tassi BCE: le ripercussioni sui mutui casa

La BCE taglia i tassi di interesse di 25 punti base. Questa riduzione influenzerà positivamente le rate dei mutui variabili, offrendo risparmi immediati per i mutuatari e possibili ulteriori cali nel 2025.
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La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, una decisione che entrerà in vigore il 18 settembre 2024. Questo intervento, già anticipato dai mercati finanziari, rappresenta una tappa fondamentale nella politica monetaria dell’Eurozona, volta a contrastare l’inflazione e a sostenere la ripresa economica. Ma quali saranno le ripercussioni per i cittadini, in particolare per chi ha o desidera sottoscrivere un mutuo casa?

La decisione della BCE e i nuovi tassi di interesse

Il taglio dei tassi di 25 punti base porta i principali indicatori della BCE ai seguenti livelli:

  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali: 3,50%
  • Tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale: 3,65%
  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale: 3,90%

Il Consiglio direttivo della BCE ha ribadito che la decisione si inserisce in un contesto di valutazione attenta dei dati economici e finanziari, con l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine. Attualmente, l’inflazione nell’Eurozona è stimata intorno al 2,2%, ma l’aumento dei salari e l’inflazione dei servizi – definita “inflazione di fondo” – rappresentano ancora una preoccupazione per l’istituto di Francoforte.

Le ripercussioni sui mutui a tasso variabile

Per chi ha già un mutuo a tasso variabile, il taglio dei tassi della BCE rappresenta una buona notizia. Secondo le simulazioni di diversi operatori del mercato finanziario, tra cui Facile.it e Idealista/mutui, la riduzione dei tassi potrebbe portare a una diminuzione della rata mensile. In particolare, per un mutuo a tasso variabile di 200.000 euro con una durata trentennale e uno spread dello 0,75%, la rata mensile è scesa dai 1.026 euro di gennaio 2024 ai 985 euro di settembre 2024, con un risparmio di 41 euro al mese, equivalente a circa 492 euro annuali. Se il trend di riduzione dovesse continuare, si potrebbe arrivare a un ulteriore risparmio entro la metà del 2025.

Questi dati sono strettamente correlati all’andamento dell’Euribor, l’indice di riferimento per la maggior parte dei mutui variabili. Con il taglio della BCE, l’Euribor ha registrato una diminuzione già durante i mesi estivi, riducendo le rate di circa 15 euro. Tuttavia, il potenziale di risparmio potrebbe aumentare se il calo dei tassi BCE dovesse riflettersi completamente anche sull’Euribor, portando a una rata mensile di circa 955 euro.

I mutui a tasso fisso: meno volatilità, ma vantaggi ridotti

Anche i mutui a tasso fisso beneficiano della riduzione dei tassi, sebbene in misura inferiore rispetto ai tassi variabili. Sempre secondo Idealista/mutui, la rata di un mutuo trentennale da 200.000 euro con spread dello 0,50% è scesa da 843 euro a gennaio 2024 a 819 euro a settembre 2024, con un risparmio di 24 euro al mese e 288 euro all’anno. Sebbene il risparmio sia inferiore rispetto ai mutui variabili, la stabilità offerta da un mutuo a tasso fisso continua a rappresentare una scelta appetibile per chi desidera proteggersi dalle oscillazioni future dei tassi di interesse.

Attualmente, il miglior tasso fisso disponibile per un mutuo di 200.000 euro con un Loan-to-Value (LTV) dell’80% è del 3,20%, con una rata mensile di circa 691 euro. Al contrario, un mutuo a tasso variabile con le stesse condizioni offre un tasso del 5,02%, con una rata di 860 euro.

Le prospettive future: cosa aspettarsi dalle prossime riunioni BCE

La prossima riunione della BCE si terrà il 17 ottobre 2024, e molte delle future decisioni sui tassi dipenderanno dall’andamento dell’inflazione e dalla risposta dell’economia all’attuale politica monetaria. Al momento, l’inflazione è sotto controllo, ma il rischio di un aumento dell’inflazione di fondo, legato ai salari e ai prezzi dei servizi, potrebbe spingere la BCE a mantenere un atteggiamento prudente nei prossimi mesi.

Le proiezioni economiche per l’Eurozona indicano una crescita del PIL dello 0,3% nel trimestre precedente, con una stima dell’1% per la fine del 2024. Questi dati, insieme alle decisioni della Federal Reserve statunitense, influenzeranno l’evoluzione della politica monetaria della BCE.

In conclusione, il recente taglio dei tassi della BCE offre un sollievo per i mutuatari, soprattutto per chi ha scelto il tasso variabile. Tuttavia, la prudenza della BCE e l’incertezza sull’andamento dell’inflazione suggeriscono che ulteriori riduzioni potrebbero non essere immediate. Per chi deve stipulare un nuovo mutuo, il momento attuale offre opportunità interessanti, ma resta fondamentale monitorare da vicino le prossime decisioni della BCE.

Documenti mutuo: quali servono?

Per la richiesta di mutuo in banca è fondamentale non solo soddisfare determinati criteri legali ed economici, come l’età, la cittadinanza e l’affidabilità creditizia, ma anche presentare specifici documenti. Abbiamo affrontato nel dettaglio quali documenti presentare per la richiesta del mutuo.

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