L’Agenzia delle Entrate sta per avviare una nuova operazione di verifica per chi ha usufruito del Superbonus senza aggiornare la rendita catastale dell’immobile. Un passaggio spesso trascurato, ma che può avere conseguenze fiscali rilevanti.
Perché è importante controllare la rendita catastale
Molti proprietari non ricordano con esattezza la categoria e la rendita catastale della propria abitazione, anche perché per la maggior parte delle prime case l’IMU non si paga. Tuttavia, quando si effettuano lavori di ristrutturazione o miglioramento edilizio, la situazione cambia: l’aggiornamento catastale può diventare necessario e, se omesso, può attirare l’attenzione del Fisco.
Le lettere in arrivo
Sta per prendere il via l’operazione dell’Agenzia delle Entrate finalizzata a incentivare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti che hanno usufruito del Superbonus senza presentare, ove necessario, la dichiarazione di variazione catastale, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (comma 87).
L’iniziativa punta a garantire un corretto aggiornamento degli archivi catastali, evitando eventuali distorsioni nel calcolo della rendita catastale e dei tributi collegati, come l’IMU.
Il processo partirà dall’analisi delle cessioni di crediti d’imposta incrociate con le informazioni presenti nella banca dati catastale. Secondo il Consiglio nazionale dei geometri, si darà priorità ai casi con scostamenti significativi tra i lavori effettuati e i valori catastali dichiarati.
Già nel dicembre scorso, durante l’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2025, l’Agenzia aveva anticipato l’invio di queste lettere per segnalare ai contribuenti la necessità di regolarizzare la loro posizione, evitando sanzioni più severe.
Come avverrà il controllo
Le verifiche si baseranno su un incrocio di dati tra:
- le comunicazioni relative agli interventi edilizi (efficientamento energetico, rischio sismico, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica, ecc.)
- le informazioni contenute nella banca dati catastale, per individuare gli immobili che non risultano aggiornati.
Se il contribuente riceve la lettera e si accorge di non aver adeguato la rendita catastale, potrà mettersi in regola beneficiando di sanzioni ridotte.
Quanto pesano gli aumenti della rendita catastale
Sebbene questa iniziativa sia incentrata sul Superbonus, ha messo in allarme anche chi ha effettuato lavori con altri bonus edilizi. Secondo una survey di Agefis, molti proprietari temono aumenti significativi della rendita catastale, ma è importante chiarire alcuni aspetti.
«L’aumento del 15% di cui si parla non riguarda il valore di mercato dell’immobile, ma un processo tecnico che porta a ricalcolare la rendita catastale» spiega Ernesto Baragetti, consigliere nazionale dei geometri.
L’impatto dell’aggiornamento dipende da diversi fattori:
- Categoria catastale di partenza: se l’immobile era accatastato in una classe molto bassa (es. A/4), il salto sarà più marcato.
- Caratteristiche dell’edificio: materiali, metratura e dotazioni influiscono sul ricalcolo.
- Ultima revisione catastale: se l’immobile non era stato aggiornato da tempo, l’adeguamento potrebbe risultare più significativo.
In alcuni casi, il nuovo valore potrebbe sorprendere i proprietari, ma è comunque in linea con le norme catastali vigenti.
Cosa fare se si riceve la comunicazione
Se ricevi una lettera dell’Agenzia delle Entrate, è importante verificarne subito il contenuto. Se la tua rendita catastale non è stata aggiornata dopo i lavori, puoi procedere alla regolarizzazione beneficiando di sanzioni ridotte.
Ignorare la segnalazione, invece, potrebbe portare a controlli più approfonditi e a multe più alte. Meglio quindi agire per tempo e mettersi in regola.
Restare informati su questi aggiornamenti è fondamentale per evitare problemi fiscali. Se hai dubbi sulla tua situazione catastale, puoi rivolgerti a un tecnico abilitato per una verifica preventiva e un eventuale adeguamento.