Valutare la storia creditizia
Prima di approvare un prestito, le banche e le istituzioni finanziarie esaminano diversi fattori per valutare l’affidabilità e la solidità finanziaria di un potenziale cliente. È importante sapere cosa fare in caso di prestito rifiutato, analizzare le ragioni che hanno portato al rifiuto prima di presentare una nuova domanda.
Le banche e gli istituti di credito si affidano a database come Eurisc (la banca dati del gruppo CRIF), per valutare la storia creditizia dei clienti. Eurisc raccoglie dettagli sulla posizione creditizia e sugli affidamenti in corso (es: carte di credito attive, finanziamenti, etc.), ritardi nei pagamenti, insoluti, e altri elementi che influenzano la solvibilità. In genere, le banche iniziano il processo di valutazione di un prestito esaminando la storia creditizia del cliente rispetto a prestiti o finanziamenti simili precedenti.
Solitamente, quando una richiesta viene rifiutata, il nome del cliente viene segnalato al CRIF, un database elettronico che raccoglie dati sui finanziamenti richiesti e concessi sia a privati che a imprese. La segnalazione di un prestito rifiutato è una procedura standard, che serve a informare altre entità finanziarie dell’esito negativo. L’esito negativo della richiesta viene reso visibile agli aderenti al SIC attraverso una segnalazione che ha due conseguenze:
- rimane attiva per 90 giorni prima della cancellazione automatica
- cumulare più rifiuti produce ulteriori valutazioni negative automatiche
Perché un prestito viene rifiutato
Ci sono molteplici motivi per cui un prestito potrebbe essere rifiutato. Ecco alcuni dei più comuni:
- Reddito e patrimonio non adeguato: Se il tuo reddito è insufficiente, potresti non essere in grado di sostenere le rate del prestito rispetto al tuo stipendio o pensione.
- Situazione Lavorativa Inadeguata: La stabilità e la natura del tuo impiego potrebbero non soddisfare le esigenze di garanzia a lungo termine richieste dalla banca.
- Troppe richieste di prestito: Avere troppi finanziamenti attivi o un livello di indebitamento elevato può influenzare negativamente la tua richiesta.
- Domanda Errata o Incompleta: Errori o omissioni nelle informazioni fornite nella tua domanda di prestito possono causarne il rifiuto.
- Segnalazione di mancato prestito: Una domanda di prestito negata nei 30 giorni precedenti può essere un fattore di rifiuto.
- Segnalazioni Negative in CRIF: Segnalazioni per ritardi nei pagamenti, mancati versamenti di rate, o protesti nelle banche dati creditizie come CRIF possono essere una causa significativa di rifiuto.
Visura Crif: i dettagli
La Visura Centrale Rischi, conosciuta anche come visura cattivi pagatori, è uno strumento cruciale per ottenere il proprio indice di affidabilità creditizia, utile per capire come un istituto di credito ti valuterebbe per la richiesta di un prestito, oltre ad altre informazioni consulenziali sulla tua situazione creditizia. Questo report dettagliato include diverse informazioni chiave:
- Storico Creditizio: Dati su tutti i prestiti e finanziamenti passati e presenti, incluse le informazioni sull’importo, la durata, e lo stato (attivo, estinto, in ritardo).
- Segnalazioni di Mancato Pagamento: Informazioni su ritardi nei pagamenti, rate non pagate, o altre irregolarità che potrebbero aver influito sulla decisione di rifiuto del prestito.
- Durata delle Informazioni: Le segnalazioni in Eurisc rimangono per un periodo di 36 dalla chiusura del rapporto, in quanto dopo tale periodo la “segnalazione” deve essere cancellata.
Visura Crif tramite Pratiche.it
Per capire se il proprio nome è stato inserito nelle banche dati creditizie è possibile eseguire una visura centrale rischi. Controllare la tua situazione CRIF ti servirà a comprendere le cause che hanno provocato il rifiuto.
Puoi richiedere una Visura Crif anche tramite Pratiche.it: data la natura sensibile di queste informazioni, è necessario fornire a Pratiche.it una copia del Codice Fiscale, della Carta d’Identità e un modulo di richiesta firmato dalla persona che fa la richiesta.